top of page

IVIDEO

Rughe
Personaggi  promo
04:22

Personaggi promo

Eine Produktion/Una produzione Akademie Kunst der Vielfalt - Teatro la Ribalta - Accademia Arte della diversità von/di Antonio Viganò und Julie Anne Stanzak “ PERSONEN “ Frei nach „Sechs Personen suchen einen Autor“ von L. Pirandello Sicher ist Pirandellos Stück „Sechs Personen suchen einen Autor“ für die Schauspieler eine große Herausforderung. Der Text erhält aber durch sie eine neue Bedeutung, eine neue Wahrheit und eine neue Tiefe. Pirandello spielt mit dem Mensch als Träger von Masken, seiner Unfähigkeit zur Kommunikation, mit den Rollen, die jeder von uns gezwungen ist einzunehmen und den scheinbar erstarrten Formen, die in Wahrheit einem steten Wandel unterworfen sind. All das wird zu einem fruchtbaren Boden für anders/fähige Schauspieler. Durch Pirandello bekommen wir die Möglichkeit, uns mit den Konflikten zwischen Schein und Realität, zwischen Normalem und Abnormalem, zwischen Individuum und der Welt auseinanderzusetzen. Es zeigt die Tragik eines Lebens, „…das sich kleinlaut in dieser Scheinwelt bewegt und kaum bemerkt wird, ein Leben, das fast nur aus einer phantasmagorischen Mechanik besteht.“ Aber wie können wir diesem „kleinen“ Leben eine größere Bedeutung schenken? Unser Interesse an Pirandellos Stück rührt vor allem von dem Drama der sechsmaligen persönlichen Suche nach Selbstverwirklichung, nach Identität und nach existenzieller Legitimation. Der immerwährende Konflikt und die Vielschichtigkeit einer Persönlichkeit, ihre Nähe zum Irrsinn, die Reflexion über das Individuum und seiner multiplen Formen und Gesichtern sind Pirandellos Themen. „…sie deuten mit Tanzschritten unter kaltem Scheinwerferlicht harmonische Tanzfigurationen an und bitten darum, dass sich ihre Geschichte in irgendeiner Weise erfüllt.“ Doch Pirandellos Paradoxon scheint gestürzt: es ist hier nicht mehr eine fiktive Geschichte, die eine Auflösung in der „Realität“ der Szene verlangt. Hier geht es um verloren gegangene Menschen, die nicht fähig sind, sich in irgendeiner Weise zu definieren, in eine Form gezwungen und ohne Möglichkeit sich auszudrücken. Aber sicher nicht, weil diese Männer und Frauen beeinträchtigt sind. Dieser Eindruck verschwindet sofort, sublimiert auf einer Ebene der Reflexion, die uns in unserem tiefsten Inneren berührt. Von Antonio Viganò und Julie Anne Stanzak Regie: Antonio Viganò Choreographie: Julie Anne Stanzak (Tanztheater Wuppertal) Mit: Michele Fiocchi, Maria Magdolna Johannes, Lorenzo Friso, Daniele Bonino, Rodrigo Scaggiante, Michael Untertrifaller, Melanie Goldner Genre: Tanztheater Dauer: 65 min. “ PERSONAGGI “ Liberamente ispirato a “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello Per questi attori, misurarsi con l'opera di Pirandello “Sei personaggi in cerca d'autore” è una sfida ad affrontare un testo che, nella loro voce, risuona con una verità tutta nuova, con un'altra profondità. Il gioco pirandelliano dell'incomunicabilità, delle maschere sociali, dei ruoli, delle forme apparenti, che tutti noi crediamo immobili e che invece si trasformano in continuazione, è terreno fertile per questi attori/di/versi. Attraverso Pirandello abbiamo la possibilità di esasperare i conflitti tra apparenza e realtà, tra normalità e anormalità, tra individuo e mondo e mostrare la tragicità di una vita “che si aggira piccola piccola tra le apparenze e che ci sembra quasi che non sia davvero, che sia solo una fantasmagorica meccanica”. E come dare importanza a queste vite “piccole”? L'interesse per il testo pirandelliano nasce dal dramma dei sei personaggi che domandano al teatro il diritto di esistere. L'uso della maschera, il continuo conflitto con il doppio della nostra personalità, la sua vicinanza alla follia, la continua riflessione sull'individuo e le sue molteplici forme e facce, è il gioco del teatro di Pirandello. “…accennano a passi di danza, armoniose figurazioni di gruppo, sotto la luce fredda di una fila di proiettori. E chiedono che la loro storia si compia in qualche modo, ma il paradosso pirandelliano appare completamente rovesciato. Non è più una vicenda immaginaria che esige uno scioglimento nella “realtà” della scena. Qui il segno è quello di umanità smarrite, incapaci di individuarsi in qualunque definizione costrette ad una forma che non esprimerà mai appieno il proprio modo di essere e non certo, perché quegli uomini e quelle donne sono segnate dall'handicap, impressione che viene immediatamente superata, sublimata in un piano di riflessione che tocca tutti, nella nostra più profonda interiorità.” Di Antonio Viganò e Julie Anne Stanzak Regia: Antonio Viganò Choreografie: Julie Anne Stanzak (Tanztheater Wuppertal) con: Michele Fiocchi, Maria Magdolna Johannes, Lorenzo Friso, Daniele Bonino, Rodrigo Scaggiante, Michael Untertrifaller, Melanie Goldner Genere: Teatrodanza Durata: 65 min.
Il suono della caduta - Der Klang des Falls
08:34

Il suono della caduta - Der Klang des Falls

Con/Mit Michele Fiocchi, Anna Traunig, Mathias Dallinger, Maria Magdolna Johannes, Rodrigo Scaggiante, Melanie Goldner, Mattia Peretto, Roberta Manzini Regia e scene / Regie und Bühnenbild Antonio Viganò Coreografia/Choreografie Julie Anne Stanzak Direzione tecnica / Technische Leitung Enrico Peco Produzione/Produktion Accademia Arte della Diversità, Teatro la Ribalta & Lebenshilfe coproduzione/Co-Produktion BolzanoDanza / TanzBozen Gli angeli intuiscono ciò che gli uomini chiamano i "sentimenti", ma a rigore non possono viverli. Sono profondamente "amorevoli" i nostri angeli, sono buoni e non è dato loro modo di essere altrimenti, perché non possono neanche concepire l'alterità: la paura, ad esempio, o la gelosia, l'invidia, né l'odio. Conoscono i modi con cui vengono espressi, ma non i sentimenti stessi. Questo tema ci appassiona e ci consente di interrogarci sul valore della vita, quella che ha il peso della gravità, del dolore fisico, della ferita che sanguina, della caducità e dell'amore. Quella che si può trasformare, quella che sogni ma non puoi realizzare, quella dell'ingiustizia e della mano del giudice. Abbiamo maestri illustri che ci hanno guidato: Rilke, con le sue "Elegie Duinesi", Peter Handke e Wim Wenders con "Gli angeli sopra il cielo di Berlino" oppure "L'angelo sterminatore" di Bunuel e i "Semidei" di James Stephens. Tabucchi e Garcia Marquez, ognuno con il suo stile, ci hanno raccontato dell'angelo caduto sulla terra, nel pollaio o nella rete per la cattura degli uccelli. Ma qual'è il suono di questa caduta? Die Engel ahnen zwar, was die Menschen unter Gefühlen verstehen, aber solche zu leben sind sie nicht imstande. Sie sind durch und durch edel, hilfreich und gut und haben deshalb keinen Zugang zu Angst, Eifersucht, Neid und Hass. Sie kennen diese Gefühle nur vom Hörensagen, nicht aus eigener Erfahrung. Dieses Thema fasziniert uns. Dabei gehen wir zentralen Fragen über den Wert des Lebens und seiner Schwerkraft nach, des körperlichen Schmerzes, der blutenden Wunde, der Vergänglichkeit der Liebe. Das Leben, das veränderbar ist, das man erträumen kann, ohne es zu verwirklichen, das Leben mit all seinen Ungerechtigkeiten und Urteilen. Berühmte Vorbilder haben uns geleitet: Rilke mit seinen „Duineser Elegien", Peter Handke und Wim Wenders mit ihrem „Himmel über Berlin", Bunuel mit seinem „Würgeengel" und James Stephens mit seinen „Halbgöttern". Tabucchi und Garcia Marquez haben uns, jeder in seiner Manier, vom Engel erzählt, der auf die Erde gefallen ist, in den Hühnerstall oder ins Vogelfangnetz. Doch wie ist der Klang dieses Falls?

Iscriviti alla mia NewsLetter

Aggiornato dicembre 2020

bottom of page