
Regia di entrambi
Scene, costumi e collaborazione artistica di Letizia Aguanno
Tecnica impiegata: Teatro d’attore e gestuale
Durata: 50 minuti
Per un pubblico a partire dai 14 anni
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Lo spettacolo può essere rappresentato in palcoscenico:
larghezza min. 5 m, profondità min. 4 m, altezza min. 4 m.
Oppure in spazi non convenzionali. In spazi diversi si possono rappresentare anche in altre condizioni, anche alla luce del giorno, purché vi sia una presa da 220 w.
Kw impiegati (in teatro): 6.
Tempi di montaggio: 2h (in teatro). Presa 220 w.
con il contributo della Provincia Autonoma di Bolzano – Cultura Italiana.
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La presente iniziativa è realizzata con il contributo della Provincia Autonoma di Bolzano – Cultura Italiana
Il Sangue dei Briganti
Di e Con Daiana Tripodi e Michele Fiocchi.
Una dolorosa e necessaria riflessione sulla storia dell'Unità d'Italia.
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Due personaggi, Giuseppina, una "brigantessa" o meglio, la moglie di un brigante del sud, e Guglielmo un ufficiale sabaudo del nord vicino al congedo, sono messi a confronto. Dialogano in modo conflittuale e animato, sulle ragioni che ognuno cerca di portare alla ricerca della verità di una storia condivisa. Una storia che, come la vita stessa, vedono in modo diametralmente opposto, se pur riescono ad attraversare momenti sfiorati dalla reciproca umana comprensione.
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La realtà di un sud violentato e usurpato non riesce e non può essere blandita, minimizzata. Le necessità politiche economiche e militari di un nord che in nome delle proprie incombenze non esita ad esercitare una immane violenza pur di prevalere, non possono essere più giustificate.
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I due protagonisti troveranno un punto di incontro e di unione?
A differenza di Giuseppina e Guglielmo, Daiana e Michele, gli attori, possono interrogarsi e condividere riflessioni e speranze. Partendo dagli scritti e dai documenti storici, in particolare dalle opere di Pino Aprile ci siamo posti delle domande.
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Chi o cosa potrà mai giustificare il Sangue dei Briganti?
Ispirato al saggio di Pino Aprile "Terroni"