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Collaborazione artistica di Monica Trettel e Letizia Aguanno

Tecnica impiegata: Teatro comico d’attore e gestuale

Durata: 70 minuti

Per un pubblico adulto a partire dai 14 anni.

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Lo spettacolo può essere rappresentati in palcoscenico:

larghezza min. 5 m, profondità min. 4 m, altezza min. 4 m.

Oppure in spazi non convenzionali. In spazi diversi si possono rappresentare anche in altre condizioni, anche alla luce del giorno, purché vi sia una presa da 220 w. Kw impiegati (in teatro): 6.

Tempi di montaggio: 3h (in teatro). Presa 220 w.

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Con il contributo della Provincia Autonoma di Bolzano – Cultura Italiana.

RIDENDO E SCHERZANDO

Di e Con Michele Fiocchi

Monologo teatrale tragicomico e semi-autobiografico incentrato sul dramma di essere al mondo come artista nel 2020

Nella vita di un artista giunge il momento di fare sul serio. E quando tutto intorno l'atmosfera si fa pesante, non resta che darsi da fare senza fare drammi, ... ma piuttosto brevi sketchs comici. Non resta che ridere, perché è arrivato il momento di scherzare sul serio.

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Si sente spesso rimbalzare la fatidica e ormai banalizzata domanda: l'arte ci salverà? E la bellezza? E la cultura?

Questa volta possiamo stare tranquilli. La risposta è...no. Il mondo, Ridendo e Scherzando, è andato troppo oltre e sta abolendo il pensiero divergente che finora era in simbiosi con l'arte. Una simbiosi correlata alla presenza immanente della dimensione spirituale, esplicita o incidentale. Il nuovo mondo che è già quì ci promette di divenire tutti, con le buone o le meno buone, intelligenze artificiali. Con le buone o le meno buone. E l'arte sarà una patinata branca della propaganda. Perciò facciamoci due risate finchè possiamo, celebriamo l'insostenibilità dell'essere e non pensiamo al dopo, perché "quel" dopo, non c'è.

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Così un attore navigato, e in via di naufragio, si presenta su un palco (quando va bene), o un cortile, o quello che è. A carte scoperte abusa il più sapientemente possibile dello spazio-tempo a sua disposizione davanti ad un pubblico, per intrattenerlo, divertirlo e non sia mai, irretirlo un po'. Frulla senza ritegno drammaturgico commenti all'attualità, cenni autobiografici, storie, paradossi e persino barzellette, il tutto per far si che se stesso e gli uditori, possano dar segno di esistere in vita nell'unica modalità non ancora perfettamente programmabile: la risata.

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Allora si, di fronte ad un incasso, l'arte sarà salvivica ... almeno stavolta, per l'attore.

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Aggiornato dicembre 2020

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