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Laboratorio teatrale

per gli alunni della scuola primaria e secondaria

Vi presento le mie proposte per l'attività teatrale, rivolte agli alunni della scuola primaria e secondaria. Si tratta di una presentazione a carattere generale dei criteri con i quali svolgo la mia attività di laboratorio, animazione e regie teatrali nelle scuole dell'obbligo, da oltre vent'anni. Avendo svolto in tale arco di tempo progetti di varia natura, resta inteso che la possibilità di formulare progetti specifici è legata alle esigenze delle singole situazioni e agli sviluppi che possono succedersi ad un primo eventuale contatto con le scuole interessate.

Finalità generali e obiettivi dell'attività teatrale

Per cominciare, secondo la mia esperienza, propongo un approccio all’arte teatrale attraverso l’espressione corporea, come apprendimento degli elementi base del movimento del corpo, che costituisce il fondamento della presenza di scena. L'obiettivo è rendersi consapevoli e padroneggiare la rappresentazione, secondo un metodo affinato in anni d'insegnamento che pone in primo piano la ricerca della gestualità come punto di partenza per l’espressione. Si tratta di acquisire regole base della presenza umana sulla scena, che è in stretta relazione con gli elementi che è in essa sono presenti: lo spazio teatrale, il tempo teatrale e perciò il ritmo, il gruppo di attori e di conseguenza la dimensione della coralità.

 

Si prefigura un percorso pedagogico anche individuale, nel quale attraverso momenti di esercizio dell'autocontrollo, intrecciati ad altri di carattere ludico, si possa trovare degli efficaci stimoli ed un sostegno alla crescita ed alla maturazione personale. Le linee essenziali di questo processo riguardano anche lo sviluppo di corrispondenti sensibilità. La linea dell’ascolto è prioritaria. L’espressione di sé è correlata strettamente ad un lavoro di allargamento della percezione dell’ambiente concreto, cioè dello spazio, e del gruppo di lavoro e su tale ascolto si basa. E’ un lavoro nel quale l’apporto individuale è sempre contestualizzato a quello collettivo e viceversa. E' opportuno sottolineare che, dal punto di vista educativo, si auspicano ricadute positive dell'attività sul piano dell'acquisizione da parte dei ragazzi, di atteggiamenti corretti per quanto riguarda le capacità di socializzazione, ascolto, e rispetto delle regole in generale.

Fase Operativa

Fase propedeutica primaria

Alcuni incontri di lavoro vengono utilizzati per introdurre esercizi base della presenza scenica, del movimento, della relazione corale. Giochi ed esercizi fisici che creano attraverso la concentrazione un’attenzione alle dinamiche del proprio corpo, dello spazio, della presenza collettiva. Si utilizzano anche elementari strutture ritmiche, anche mediante l’ascolto della musica. Si tratta di cominciare a scoprirsi, aprirsi e prendere sicurezza e fiducia. E’ un lavoro pre-espressivo.

Fase propedeutica espressiva

Incontri successivi e parzialmente intrecciati ai precedenti nei quali utilizzando gli elementi acquisiti o in via di apprendimento si strutturano modalità di improvvisazione, secondo il testo o il tema prescelto per la rappresentazione. Si affronta più profondamente il rapporto dell’azione con l’immaginazione in un contesto più esplicitamente teatrale allo scopo di creare delle strutture, scene o abbozzi di situazioni drammatiche, utilizzando a partire dal gesto, tutti i linguaggi concepibili dai partecipanti.

Fase di rappresentazione

Questa fase può costituire l’asse e lo scopo dell’intero intervento fin dall’inizio e svilupparsi nei rimanenti incontri. Si tratta della messa in scena vera e propria di un testo, realizzabile da parte degli alunni a partire da un’idea, un argomento, un contesto coreografico, e l’intero intervento và calibrato a questo fine.

E' anche possibile però che il laboratorio non abbia lo scopo di una rappresentazione finale. L'attività può arrestarsi perciò alla fase precedente.

Metodologia di lavoro

L’azione corale costituisce la base su cui poggia la presenza individuale, per stimolare il desiderio di esprimersi in un gruppo che sa ascoltare, senza imporre il proprio ego. Perciò la partecipazione emotiva è un atto costitutivo dell’evento spettacolare e criterio di valutazione estetica, non un corollario accidentale.

Dal punto di vista estetico, inoltre, l’ausilio di eventuali oggetti, costumi, scenografie é legato alla ricerca dell’essenziale, che significa ricerca di una peculiare qualità, non di una generica quantità. Lo sforzo non è solo quello di produrre senso, ma di produrre senso attraverso la bellezza e di esserne gratificati.

 

Per realizzare l'attività si prevedono almeno otto incontri di lavoro

di due ore ciascuno, a cadenza settimanale,

durante parte dell'anno scolastico,

se il laboratorio è a carattere propedeutico.

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Se lo scopo è una rappresentazione finale,

gli incontri devono essere almeno dodici.

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Aggiornato dicembre 2020

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